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Governatore Alberto Azzolini   

Presidente Ermanno Ruozzi    

Stefano Baldini e dott. Guiducci

Giovedì 10 ottobre 2019 presso l’hotel Astoria all’incontro in INTERCLUB con il Rotary club di Reggio Emilia i rotariani hanno ospitato il campione olimpico Stefano Baldini ed il Dr. Vincenzo Guiducci per parlare di doping e sport.
2020baldiniDopo il saluto del Presidente del Rotary club Reggio Emilia Giovanni Baldi, il Dr. Guiducci ha elencato ai presenti le varie forme di doping, le più comuni, le più famose e le più insolite. Non sono mancate alcune curiosità come il doping nei secoli scorsi: pare impossibile che mangiando sette chilogrammi di carne al giorno gli atleti dell’antichità potessero non tanto rendere prestazioni eccezionali quanto riuscire a camminare!
Poi, Stefano Baldini ha condiviso con i presenti la fatica e le emozioni che lo hanno accompagnato durante l’impresa che lo ha portato a salire sul gradino più alto del podio durante le Olimpiadi di Atene del 2004 nella specialità della maratona diventando così un esempio per tutti gli atleti e la responsabilità di vivere, poi, una vita da campione.
Ma, soprattutto, ha fatto capire loro quali sacrifici debba affrontare uno sportivo per raggiungere gli obbiettivi che si prefigge; non si tratta soltanto di impegnarsi in allenamenti estenuanti ma anche di accettare infinite limitazioni della privacy personale e della libertà di movimento.
Si chiama ADAMS il programma che gestisce la rete di reperibilità dei migliori atleti del mondo, lì gli sportivi devono registrare praticamente tutto della loro vita: dove vivono, dove si allenano, dove vanno in vacanza.


Anche il minimo spostamento deve esservi annotato per consentire in qualsiasi momento un controllo antidoping a sorpresa. Il mancato reperimento dell’atleta per tre volte in dodici mesi ne comporta una squalifica da uno a due anni; una sanzione gravissima se si considera che essa opera in assenza di positività al doping. In pratica, andare a cena con amici o a fare la spesa senza aggiornare il programma può portare alla sospensione dall’attività sportiva.
Ha concluso la serata il Presidente del Rotary club Reggio Emilia Val di Secchia il quale, da avvocato penalista, ha illustrato ai presenti alcuni aspetti della normativa antidoping ed ha narrato un episodio della vita di Stefano Baldini che ne ha attestato, se mai ve ne fosse stato bisogno, la sua “trasparenza” in relazione alla questione doping.
Uno dei soci presenti ha regalato al campione un articolo della Gazzetta di Reggio risalente al 1989 in cui si parlava di uno sconosciuto studente della classe quarta dell’istituto per ragionieri che aveva vinto una maratona sportiva organizzata dalla Lombardini Motori.
Quello sconosciuto studente ha trionfato alle olimpiadi quindici anni dopo. Che dire, i vincenti si vedono alla partenza!

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