Si è svolta il 1/02 u.s. presso il Circolo Tennis di Reggio Emilia, alla presenza di tanti soci sia del Rotary Club Reggio Emilia Val di Secchia che del Circolo Tennis di Canali oltre che del Presidente del Rotary di Reggio Emilia Fabio Storchi e di numerosi ospiti, una serata interamente dedicata allo sport: sportivo il contesto, sportivo il nostro illustre ospite, l'amministratore delegato della Trenkwalder, Alessandro Dalla Salda.

A fare gli onori di casa è stato il Direttore del Circolo Francesco Gambetti, stante l'assenza per motivi di salute (fortunatamente una banale influenza) del Presidente ed amico Rodolfo Bellentani.
Ho poi preso la parola io, che dopo i dovuti ringraziamenti, soprattutto a chi, con tanta generosità ha accolto il nostro invito a partecipare a un evento da cui tutti siamo usciti arricchiti, sia per il bagaglio di conoscenze sportive, imprenditoriali ma anche sotto il profilo umano, ho introdotto Alessandro in modo...diciamo così...un po' insolito.
Sono partita da delle diapositive, che all'apparenza sembravano poco pertinenti con il tema della serata, ma da cui, in realtà, era possibile cogliere con un occhio attento come spesso mondo dell'Associazionismo e mondo dello sport siano collegati da uno stretto filo conduttore.
Si trattava di fotografie inviateci dal Console onorario del Mozambico in Milano, Simone Santi che rappresentano le bambine dell'orfanotrofio Arco Iris cui il Rotary ha donato, grazie al progetto Visione Futura, un pulmino con cui potranno uscire dalla struttura all'interno della quale vivono, per rapportarsi ad altri contesti e ad altre realtà e per potere, attraverso lo sport fuggire da un futuro pressochè certo di emarginazione.
E' da qui che è nata l'amicizia tra me ed Alessandro, un'amicizia forte...che si basa (e questo lo abbiamo riconosciuto entrambi) su due aspetti caratteriali che ci accomunano, ossia l'entusiamo che mettiamo in tutto ciò che facciamo ed il senso della squadra.
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Ho poi preso la parola io, che dopo i dovuti ringraziamenti, soprattutto a chi, con tanta generosità ha accolto il nostro invito a partecipare a un evento da cui tutti siamo usciti arricchiti, sia per il bagaglio di conoscenze sportive, imprenditoriali ma anche sotto il profilo umano, ho introdotto Alessandro in modo...diciamo così...un po' insolito.

Si trattava di fotografie inviateci dal Console onorario del Mozambico in Milano, Simone Santi che rappresentano le bambine dell'orfanotrofio Arco Iris cui il Rotary ha donato, grazie al progetto Visione Futura, un pulmino con cui potranno uscire dalla struttura all'interno della quale vivono, per rapportarsi ad altri contesti e ad altre realtà e per potere, attraverso lo sport fuggire da un futuro pressochè certo di emarginazione.
Sia io che Alessandro, nei rispettivi campi, io come Presidente di un piccolo Club e lui come Amministratore Delegato di una grande squadra di Pallacanestro, siamo convinti che solo credendo negli obiettivi sia possibile raggiungerli e solo perseguendoli con la forza dell'unione sia possibile realizzarli.
C'erano tante persone in sala, oltre alla Pallacanestro Reggiana, che hanno permesso di dare concretezza a questo progetto; si tratta di persone che hanno creduto nello sport come linguaggio universale con cui è possibile facilitare l'integrazione e sostenere il dialogo interculturale.
Il messaggio che ci tenevo arrivasse forte a quanti erano presenti era che lo sport presenta una connotazione positiva perchè oltre ad offrire spettacolo; consente di svolgere un'attività educativa e sociale
trasmettendo valori etici quali:
-la solidarietà
-la partecipazione
-l'aggregazione
-la comprensione
-la tolleranza
Lo sport è anche un'occasione stupenda per mettere l'uomo a contatto con l'uomo, per creare rapporti sociali. E' una pratica che spesso porta a seminare amicizie che poi continuano anche fuori dall'episodio sportivo. Esso cementa i sentimenti.
Per questo io l'ho posto come tema centrale della mia annata di Presidenza.
Dopo questa mia breve digressione (voi sapete che io cerco sempre di unire ad una serata, anche la più divertente, un messaggio umano..in linea con gli scopi della nostra associazione) ho passato la “palla” (come si usa dire in gergo sportivo) ad Elisabetta, la nostra socia e bravissima addetta stampa, che ha saputo intervistare Alessandro con grande professionalità e competenza..oltre che in modo decisamente simpatico e coinvolgente.
Tante sono state le domande che Elisabetta ha rivolto al nostro ospite che ha risposto con chiarezza, precisione suscitando anche la curiosità di molti presenti e stimolando un fiume di interventi. Le risposte? Non ve le trascrivo, perchè le troverete tutte nei numerosi articoli di giornale che allego e che vi invito a visionare.
Imparerete tante cose della Trenk, leggerete quanti sforzi, quanti sacrifici richiede la gestione di un'impresa sportiva e come sia importante rialzarsi quando si cade e guardare al futuro..con speranza...credendoci sempre.
Grazie Alle, ci vediamo alla prossima partita ed io, con orgoglio mi porterò la sciarpa della Pallacanestro Reggiana che mi hai regalato.
Cristina
C'erano tante persone in sala, oltre alla Pallacanestro Reggiana, che hanno permesso di dare concretezza a questo progetto; si tratta di persone che hanno creduto nello sport come linguaggio universale con cui è possibile facilitare l'integrazione e sostenere il dialogo interculturale.
Il messaggio che ci tenevo arrivasse forte a quanti erano presenti era che lo sport presenta una connotazione positiva perchè oltre ad offrire spettacolo; consente di svolgere un'attività educativa e sociale
trasmettendo valori etici quali:
-la solidarietà
-la partecipazione
-l'aggregazione
-la comprensione
-la tolleranza
Lo sport è anche un'occasione stupenda per mettere l'uomo a contatto con l'uomo, per creare rapporti sociali. E' una pratica che spesso porta a seminare amicizie che poi continuano anche fuori dall'episodio sportivo. Esso cementa i sentimenti.
Per questo io l'ho posto come tema centrale della mia annata di Presidenza.
Dopo questa mia breve digressione (voi sapete che io cerco sempre di unire ad una serata, anche la più divertente, un messaggio umano..in linea con gli scopi della nostra associazione) ho passato la “palla” (come si usa dire in gergo sportivo) ad Elisabetta, la nostra socia e bravissima addetta stampa, che ha saputo intervistare Alessandro con grande professionalità e competenza..oltre che in modo decisamente simpatico e coinvolgente.
Tante sono state le domande che Elisabetta ha rivolto al nostro ospite che ha risposto con chiarezza, precisione suscitando anche la curiosità di molti presenti e stimolando un fiume di interventi. Le risposte? Non ve le trascrivo, perchè le troverete tutte nei numerosi articoli di giornale che allego e che vi invito a visionare.
Imparerete tante cose della Trenk, leggerete quanti sforzi, quanti sacrifici richiede la gestione di un'impresa sportiva e come sia importante rialzarsi quando si cade e guardare al futuro..con speranza...credendoci sempre.
Grazie Alle, ci vediamo alla prossima partita ed io, con orgoglio mi porterò la sciarpa della Pallacanestro Reggiana che mi hai regalato.
Cristina