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Presentazione del libro di Giacomo Poretti

Al Rotary bisogna anche sorridere. Creare momenti di convivialità caratterizzati da spensieratezza e dal piacere di stare insieme allegramente. Penso che questo sia importante sia per aumentare l'affiatamento di gruppo che per lasciarsi per un attimo alle spalle i pensieri ed i problemi con i quali inevitabilmente ci confrontiamo ogni giorno.
aldogiovanniegiacomoDomenica 16/12, presso il Circolo Tennis, di concerto con lo stesso Circolo e con il Rotary Club Reggio Emilia, si è svolta la presentazione del libro di Giacomo Poretti (del trio Aldo, Giovanni e Giacomo), dal titolo “Alto come un vaso di Gerani”. L'incontro è stato moderato dal nostro amico Giovanni Fracasso, che ci ha offerto l'opportunità – colta al volo – di questa splendida iniziativa, essendo Giovanni amico di Giacomo. In questo libro l'autore

quotidianoRassegna Stampa:
-Il Resto del Carlino

- in una una veste diversa rispetto a quella di comico in cui siamo abituati a conoscerlo – si racconta: dall'infanzia vissuta correndo all'interno di un piccolo borgo, alle prime esperienze scolastiche, il primo Natale, le colonie estive di un bambino come tanti, innamorato della vita che sino a 16 anni è una costante scoperta, è un periodo incontaminato dagli interrogativi senza risposta...l'oratorio, il bar, la passione politica, l'amore dei genitori e poi l'inquietudine, la paura di andare “oltre”, di varcare i confini angusti di “Villa Cortese” dove “sembrava che il male non esistesse”. Ed ancora, i passaggio dalla “dimensione orizzontale e rassicurante della piccola provincia alla struttura verticale di Milano” ove i pericoli maggiori sono lo sconforto e la solitudine. E ad accompagnare le varie scansioni della vita, il sottofondo costante di un'inquietudine misteriosa che appartiene a tutti, ma non è di nessuno, l'inquietudine di chi si guarda dentro e cerca la risposta ad una domanda che risposta non ha. Quale il senso della vita nel nostro cammino impervio....e a impreziosire la narrazione un personaggio insperato, un Dio presente che ascolta sempre le nostre preghiere anche quando sembra sordo, solo apparentemente indifferente. A lui non importa che Giacomo, alto come un vaso di gerani, gli chieda di diventare alto. Non lo farà diventare alto, ma esaudirà il senso profondo della sua preghiera: quello di diventare grande e di scoprire che c'è un orizzonte ulteriore, oltre a Milano e alle altre mille città, un orizzonte che si staglia nel cielo e che forse non placherà le nostre paure, ma ci renderà correi di un miracolo che è per sempre: la vita che, forse, tanto male non è!
Questo è il senso del libro che io ho colto, un significato profondo, non certo comico. Eppure Giacomo, insieme ai sopraggiunti Aldo e Giovanni e grazie alle argute e simpatiche domande del nostro socio, è riuscito a farci ridere ugualmente durante la presentazione. Ma qual'è il Giacomo che prevale: quello ironico nostalgico ed introspettivo o quello simpatico e divertente? Il dubbio permane, anche se sono arrivata a concludere che i due aspetti si completino a vicenda, raccontando la personalità di un uomo, piccolo sì, ma grande al tempo stesso.
Cristina

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