La giornata di ieri a Bologna (Seminario di Istruzione Nuovi Soci), cui ho partecipato insieme a Massimo Versaci - che ringrazio - è stata estremamente interessante, veramente utile!!
In particolare ho raccolto alcuni spunti di riflessione dall'intervento del PDG Paolo Margara.
Infatti come sempre lucido ed originale, Paolo ha affrontato il "Pensare Rotary" attraverso le figure di tre grandi rotariani del recente passato: Francesco Barone, Tristano Bolelli e Federico Weber.
In particolare quest'ultimo, relativamente al confronto tra rotariani, sosteneva come non fosse nè utile, nè costruttivo "..entrare (in modo "schematico", aggiungerei io) in questioni di principio dalle quali non se ne esce mai in modo indolore..."
Inoltre ha citato il primo numero di "The Rotarian" del primo gennaio del 1911. Naturalmente l'articolo era di Paul Harris e comincia press'a poco così :" Se per intervento della Provvidenza io mi trovassi sul palcoscenico di uno dei più grandi teatri e potessi guardare negli occhi tutti i rotariani e mi fosse detto di pronunciare una sola parola, allora io al massimo livello della mia voce avrei gridato : TOLLERANZA!...Se questo nostro Rotary è destinato ad essere di più di una cosa passeggera sarà perchè abbiamo imparato il valore della Tolleranza".
Bene...credo che, come sempre, il Rotary ci abbia richiamato a valori indispensabili e che ci abbia fatto riflettere come i rotariani ricevano più di quanto siano in grado di dare.
Io ho fatto un brevissimo intervento, precisando che, secondo me, bisognerebbe aggiungere a fianco della parola TOLLERANZA, anche CAPACITA' DI CONFRONTO. Ciò in quanto, soprattutto i nuovi soci - ma la regola vale per tutti - che, vuoi per timidezza perchè appena entrati, vuoi perchè non ancora ben inseriti nella realtà del Club, spesso si vergonano a fare sentire le proprie idee, non devono tollerare passivamente quelle degli altri, come se venissero loro imposte. Bisogna potere esprimere sempre il proprio pensiero all'interno di un club, con il dovuto garbo, il dovuto rispetto e la dovuta delicatezza, ma arrivando sempre e comunque ad una decisione condivisa. Dal confronto, a mio parere, dipende la crescita, sia personale, sia del Club cui apparteniamo.
Il nostro Governatore, Franco Angotti, ha precisato che la bravura e la capacità di un Presidente sta propri in questo, favorire il confronto, evitando però che si tramuti in scontro. Il che sarebbe contrario allo spirito rotariano.
Quindi, per il futuro aiutatemi ad essere un bravo Presidente.
Un abbraccio a tutti, con l'invito a partecipare agli eventi distrettuali sempre più numerosi.
Cristina
In particolare ho raccolto alcuni spunti di riflessione dall'intervento del PDG Paolo Margara.
Infatti come sempre lucido ed originale, Paolo ha affrontato il "Pensare Rotary" attraverso le figure di tre grandi rotariani del recente passato: Francesco Barone, Tristano Bolelli e Federico Weber.
In particolare quest'ultimo, relativamente al confronto tra rotariani, sosteneva come non fosse nè utile, nè costruttivo "..entrare (in modo "schematico", aggiungerei io) in questioni di principio dalle quali non se ne esce mai in modo indolore..."
Inoltre ha citato il primo numero di "The Rotarian" del primo gennaio del 1911. Naturalmente l'articolo era di Paul Harris e comincia press'a poco così :" Se per intervento della Provvidenza io mi trovassi sul palcoscenico di uno dei più grandi teatri e potessi guardare negli occhi tutti i rotariani e mi fosse detto di pronunciare una sola parola, allora io al massimo livello della mia voce avrei gridato : TOLLERANZA!...Se questo nostro Rotary è destinato ad essere di più di una cosa passeggera sarà perchè abbiamo imparato il valore della Tolleranza".
Bene...credo che, come sempre, il Rotary ci abbia richiamato a valori indispensabili e che ci abbia fatto riflettere come i rotariani ricevano più di quanto siano in grado di dare.
Io ho fatto un brevissimo intervento, precisando che, secondo me, bisognerebbe aggiungere a fianco della parola TOLLERANZA, anche CAPACITA' DI CONFRONTO. Ciò in quanto, soprattutto i nuovi soci - ma la regola vale per tutti - che, vuoi per timidezza perchè appena entrati, vuoi perchè non ancora ben inseriti nella realtà del Club, spesso si vergonano a fare sentire le proprie idee, non devono tollerare passivamente quelle degli altri, come se venissero loro imposte. Bisogna potere esprimere sempre il proprio pensiero all'interno di un club, con il dovuto garbo, il dovuto rispetto e la dovuta delicatezza, ma arrivando sempre e comunque ad una decisione condivisa. Dal confronto, a mio parere, dipende la crescita, sia personale, sia del Club cui apparteniamo.
Il nostro Governatore, Franco Angotti, ha precisato che la bravura e la capacità di un Presidente sta propri in questo, favorire il confronto, evitando però che si tramuti in scontro. Il che sarebbe contrario allo spirito rotariano.
Quindi, per il futuro aiutatemi ad essere un bravo Presidente.
Un abbraccio a tutti, con l'invito a partecipare agli eventi distrettuali sempre più numerosi.
Cristina