Cari amici,
ricordate almeno a grandi linee il mio discorso di insediamento? Vi sono rimasti impressi i punti salienti sui quali intendo basare il mio mandato presidenziale? Bè....sarò io a rinfrescarvi la memoria: AMICIZIA, tra tutti i Club della Provincia e anche con alcuni Club del Distretto, UNIONE e SENSO DELLA SQUADRA, per il perseguimento degli obiettivi, IMPEGNO ed ENTUSIAMO, RESPONSABILITA'.
A distanza di appena un mese, anzi di meno di un mese, da quando ho indossato il collare, ho avuto modo, proprio ieri, di vedere concretizzarsi tutti questi elementi che, in un'Associazione come la nostra, che pone il SERVIZIO alla base dell'agire, devono necessariamente sussistere.
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Era presente anche il governatore uscente Pagliarani che è intervenuto pronunciando parole di stimolo ad attivarci tutti per dare una mano concreta a chi ne ha bisogno. Del suo discorso mi è rimasto impressa ogni frase, dalla prima all'ultima, anche se, a volere essere sinceri (e questa è una dote o un difetto che non mi manca), pur nel rispetto dei ruoli e delle posizioni rivestite, una sola cosa non ho condiviso...e l'avrei detto..se ce ne fosse stato il tempo (ma ormai sforavamo da quello consentito).
Non credo che il Rotary debba evitare di apparire sui giornali allorchè fa qualcosa pro terremotati, credo, al contrario, che debba rendere noto ciò che ha fatto, come l'ha fatto e a chi ha indirizzato i propri sforzi ed in che cosa sono consistiti.
Ciò non certo per mettersi in luce o in mostra, ma perchè, a mio parere, più o meno condivisibile, il bene ha un effetto a catena, il bene è contagioso e da una cosa piccola può nascerne una più grande o viceversa. Ma come fa ad essere contagioso, il bene, se non ne viene fatta parola, se non viene pubblicizzato? Non è il numero di scosse giornaliere di cui si deve parlare sui giornali, sui mezzi televisivi; questo genera terrore, dissemina il panico. Ma è l'aiuto, l'aiuto che arriva da persone pronte a tendere una mano a chi è precipitato in una situazione di difficoltà da un giorno all'altro, a non farle sentire sole, a dare loro la sensazione tangibile di potere contare su qualcuno.
Ben venga la pubblicità sui giornali quando il Rotary, come chiunque altro, associazione o singolo che sia, si attiva per i terremotati, ben venga l'elenco delle cose donate, la descrizione di ciò che più necessita e di ciò, invece, che per il momento non è indispensabile.Ricordo anche le parole di Morini, past president del Rotary Club di Mirandola che ha detto “La nostra paura più grande per ora è di essere dimenticati”.
Uniti quindi sì, ma con il dovere di rendere noto il nostro agire, in modo che il segnale arrivi forte e chiaro a quanta più gente possibile. Facendo capire che ogni gesto, anche il più piccolo, moltiplicato per un grande numero, può portare a risultati importanti.
Cristina Cataliotti
Presidente Rotary Club Reggio Emilia Val di Secchia 2012-2013